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Gli stili di canto Tuvano sono conosciuti in occidente grazie ad alcuni, seppur esigui, gruppi tradizionali che hanno avuto la possibilità di viaggiare oltre i confini delle proprie terre, per divulgare con solerzia la propria cultura musicale. Grazie al sempre più crescente fenomeno della musica digitale, oggi è molto più semplice raggiungere e scoprire culture e tradizioni musicali di tutto il mondo.
Questo non basta però, per avere un quadro preciso delle informazioni storiche corrette, il web infatti (costruito liberamente da chiunque) spesso ci restituisce una conoscenza frammentaria e approssimativa di concetti che meriterebbero d’essere approfonditi con perizia e maggior attenzione; ad esempio, tutt’oggi viene ancora troppo spesso confuso il canto Tuvano con quello Mongolo.
Per chi studia seriamente queste culture musicali, sono ben note le differenze tra i due stili. La differenza fondamentale è che il canto Tuvano ha un approccio melodico/stilistico più raffinato, utilizza un approccio vocalmente più sano, funzionale ad una connessione spirituale con gli elementi della natura, non ha pretese di virtuosismi con eccessivi sforzi vocali, come invece quasi sempre si evince dalle esibizioni di molti musicisti Mongoli.
Repubblica di Tuva
Personalmente, come rappresentante di una scuola di Canto Difonico, tendo a preferire l’approccio Tuvano e la cultura Tuvana (https://blog.armonici.it/stili-e-varianti-del-canto-difonico-tuvano-khoomei/), forse perché sento forte anche la risonanza con il canto della mia terra, il Canto a Tenore sardo (https://blog.armonici.it/le-voci-del-canto-a-tenore/) .
Tra gli artisti Tuvani che spiccano di più per fama troviamo una donna, Choduraa Tumat: musicista, cantante e fondatrice del primo ensemble di musica tradizionale Tuvana composto da sole donne.
Ho scelto di intervistarla perché ne sono artisticamente ispirata, e intendo supportarla nella sua missione di divulgazione della cultura Tuvana.
Grazie ancora per la tua gentile concessione Choduraa, ecco le domande:
– Come hai imparato lo Khöömei (Throat singing)? Da chi lo hai imparato e quanti anni avevi?
Quando fondai il mio gruppo folk Tyva Kyzy nel 1998, ero soltanto una musicista e una cantante con una voce molto semplice e normale, una musicista che ha raggruppato insieme altre musiciste donne.
Ho iniziato a provare ad imparare Khöömei durante l’estate del 1998, quando avevo 24 anni. E’ successo dopo la prima performance del nostro ensemble al Khöömei Symposium. Essendo cresciuta in una famiglia di nomadi dove i parenti maschi cantavano negli stili Khöömei e Sygyt, ho iniziato a riprodurre quei suoni attingendo direttamente dalla mia mente e dai miei ricordi, soltanto dopo un mese ho cominciato ad ascoltare le registrazioni di Khöömei di alcuni cantanti Tuvani professionisti, come l’Ensemble Tuva.
– Nella tua famiglia quali altre donne cantavano Khöömei?
Nella mia famiglia nessun’altra donna cantava lo stile Khöömei, soltanto gli uomini.
– Hai dei ricordi particolari della tua infanzia legati al canto tuvano?
Ho un ricordo molto chiaro del Sygyt cantato da mio fratello Mihail, quando avevo circa 6-7 anni. In quel tempo con la mia famiglia ci trovavamo nel luogo in cui abitavamo durante l’estate, nelle più alte cime delle montagne Khor-Taiga. Una sera mio fratello era fuori per la caccia, lui e i miei fratelli erano usciti molto presto la mattina quel giorno, pioveva intensamente e c’era una tempesta di vento. Quella sera dopo una lunga giornata piovosa lui e gli altri erano rientrati molto tardi. Mihail stava cantando sygyt mentre si asciugava i vestiti davanti alla stufa a legna. Lui cantava, e io ricordo ancora oggi la sua voce, il suono del vento e della pioggia e il rumore della legna che bruciava nella stufa dentro la nostra tenda. Mio fratello canta tutt’oggi, non sui palchi ma per la sua anima, e in famiglia per i suoi nipotini.
– A Tuva bambini e bambine ricevono l’insegnamento del canto tradizionale contemporaneamente o vengono divisi per classi?
Se tu intendi nelle scuole normali oggigiorno, sì, loro insegnano a tutti nella stessa classe allo stesso tempo.
In passato a Tuva si insegnava lo Khöömei ai bambini quotidianamente, in famiglia, insieme alla cultura tradizionale Tuvana.
In quei tempi le ragazze imparavano soltanto a fare i lavori di casa, imparavano a diventare madri, i ragazzi invece imitavano quel che facevano i loro padri o i fratelli più grandi.
– In quali occasioni sociali ti capitava di ascoltare il canto Khöömei quando eri ragazza?
Abitualmente nel quotidiano.
– Parliamo dello stile Kargyraa, quanto tempo c’è voluto perché il tuo suono fosse efficace e stabile per poterci cantare?
Dopo sette mesi o un anno… era ok!
– Una domanda più fisiologica sullo stile “Kargyraa”, come ti prendi cura della tua voce per avere sempre un suono efficace? Ricordi dei periodi particolari della tua vita in cui, per ragioni di salute il tuo suono si rompeva o non risuonava?
Mi prendo molta cura della mia voce, evito di bere bevande troppo fredde, non mangio gelati o simili. Come individuo che vive in un posto dove in inverno è possibile raggiungere i 40 gradi sottozero e in estate picchi di 40 gradi, qualche volta ho preso freddo o contratto qualche virus e avuto mal di gola e tonsilliti. Durante gli ultimi 7 anni ho scoperto di avere allergie a diverse cose. Se qualcosa va storto mi prendo una laringite allergica. Questo è un bel problema per me.
-Mentre stai cantanto qual è la cosa per te più importante?
Quando canto sul palco per me è importante distendere i nervi, rilassarmi e cantare con l’anima. Per me cantare grazie al sentimento dell’anima è importante. Anche quando mi ritrovo a cantare lontano in qualche città straniera, mi rende felice cantare Khöömei visualizzando i paesaggi della mia Terra natia. Quando ho nostalgia di casa lo Khöömei mi aiuta a sentirmi bene.
– Sei la prima donna Tuvana ad aver esportato questa tradizione vocale nel mondo, insieme alle tue compagne. Come è stato valutato questo dai musicisti uomini?
L’ensemble Tyva Kyzy, che ho fondato e diretto, è stato il primo in tutta l’Asia e tuttora l’unico ensemble folk femminile di Tuva, dove si esegue lo Khöömei suonando con strumenti musicali tradizionali Tuvani. Per più di 20 anni, abbiamo fatto un duro lavoro per promuovere la musica tradizionale Tuvana, anche grazie all’aiuto dei nostri amici provenienti da diversi luoghi del mondo.
Hanno adorato la nostra musica, ed ero così felice quando suonavamo. Non sono una femminista, e neanche le altre ragazze della mia band lo sono. L’esigenza di fondare questo gruppo è venuta spontaneamente dalla nostra anima; oppure siamo state scelte dall’anima e dallo spirito dello Khöömei Tuvano.
Nelle famiglie di ogni ragazza del mio Ensemble, nessuno ha detto nulla per opporsi a quanto stavamo facendo. Certo, non è stato facile eseguire quest’arte considerando che per lungo tempo per le donne cantare khoomei è stato un tabù. * E’ certamente per questo motivo che ad alcune persone a Tuva, non piace o non simpatizzano per le interpreti femminili di Khöömei. La nostra musica e le nostre anime hanno fatto cambiare tutto, ma ti dirò che non è stato facile guadagnare il rispetto degli artisti e dei musicisti maschi.
- *Sai dirmi perché cantare Khöömei femminile è stato considerato un tabù?
Non saprei. Forse perché lo Khöömei è una melodia collegata agli spiriti?
Ndr: la stigmatizzazione della donna in molti popoli consisteva nel render loro inaccessibile il contatto con il divino.
– Quali sono i tuoi propositi artistici per il futuro?
Ho il sogno di aprire la mia scuola di musica tradizionale per bambini e desidero che più giovani talentuosi possano vedere il mondo e viaggiare per mostrare il loro talento cantando Khöömei, o suonando gli strumenti tradizionali per la gente di altri luoghi.
Vuoi dire qualcosa altro sul canto tuvano femminile, in particolare?
Attualmente i cantanti o le persone che si esibiscono come cantanti Tuvani professionisti sono molto pochi a Tuva, se comparati con la crescente e veloce produzione di cantanti provenienti invece dalla Mongolia, e dall’entroterra mongolo. Per questo abbiamo bisogno di molto aiuto per promuovere lo Khöömei Tuvano nel mondo, non importa se maschio o femmina. Ciò che conta è invitare i nuovi cantanti Tuvani ai festival e alle varie iniziative. E’ importante menzionare i vostri insegnanti Tuvani se avete appreso Khöömei da loro, e presentare dicendo sempre che si sta eseguendo uno stile Tuvano o che si sta cantando una canzone tradizionale Tuvana.
Grazie, Choduraa!
Non si conoscono bene le ragioni che hanno portato per tanto tempo a credere che lo Khöömei eseguito dalle donne fosse un tabù, semplicemente così è stato per tanto tempo, forse finché una donna spontaneamente e con tutto il suo cuore ha frantumato secoli di credenze limitanti.
Cerco di convogliare l’intervista il più possibile sull’argomento che dall’esterno mi sembra più rivoluzionario e interessante, ma vengo guidata da Choduraa verso una diversa riflessione:
“Uomo, donna? Che importa? Stiamo solo cantando.“
Ciò che sembra davvero contare al giorno d’oggi per Choduraa è che la tradizione del canto Tuvano si conservi e viva, a prescindere che a cantare Khöömei siano uomini o donne.
Ilaria Orefice – 2019
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